mercoledì 17 maggio 2017

#0 Horror Club: i cinque scrittori neri

IL MONDO HA BISOGNO DI HORROR.
Questo era il messaggio che ognuno di noi aveva trovato nella homepage di quello strano sito web. Ci ero incappato per caso, un sito apparso dal nulla, una pubblicità qualunque apertasi da un website di film horror in streaming. Non avevo chiuso subito la finestra e avevo letto il messaggio, lasciandomi ammaliare dalla grafica spettrale. Alberi in nero, illuminati da flash di fulmini, foglie che volavano via come pipistrelli screziati, rumore di pioggia, caratteri rossi insanguinati.
TU SEI L'ULTIMO DELLA CERCHIA.
TU SEI STATO SCELTO PER 
L'HORROR CLUB.
Poi mi era arrivata di colpo una email, una email ancor più bizzarra del sito stesso, sebbene quest'ultimo ne fosse il mittente. Ancora mi chiedo come sia stato possibile riuscire ad entrare in possesso della mia casella postale elettronica.
Mi avevano dato un indirizzo ed un orario. Mi avevano ripetuto che il mondo aveva bisogno di Horror. Mi avevano detto che saremmo stati in otto. Otto persone, otto narratori, otto scrittori in grado di regalare al mondo la paura, lo spavento, il terrore. Aggiunsi ai quesiti irrisolti il come sapessero che io fossi uno scrittore di horror, in fondo non penso che tutte le persone che guardano quel genere di film siano anche autori del suddetto.
La situazione mi aveva inquietato ed affascinato allo stesso tempo. Escludendo la possibilità che fosse semplicemente un tentativo di hacking, non c'era nulla di male a dare un'occhiata a quell'appuntamento. Così ci andai.
Non era molto distante da casa mia, per cui a piedi raggiunsi il posto. Era una vecchia casa in disuso, con il cartello di vendita ammuffito e caduto sul giardino di erbacce. Sembrava pericolante anche, oltre che infestata. Mi guardai intorno prima di entrare, per vedere se ci fosse qualcuno in arrivo o se ci fosse qualcosa di strano. Nulla. Gente che passeggiava in un tiepido pomeriggio.
L'interno della casa era buio e impolverato, un odore stantio si spandeva praticamente dappertutto sottolineando l'assenza umana con grosse e grigie ragnatele.
"C'è nessuno?", dissi, sperando di ottenere qualche tipo di risposta.
"Accomodati", replicarono. Voci atone provenienti da una porta lungo il corridoio.
Avanzai, impaurito ed eccitato allo stesso tempo, afferrai il pomello d'ottone ed entrai in quello che doveva essere il soggiorno. La stanza era buia, rischiarata dalla fiammella di una singola candela. Le finestre erano state inchiodate con assi di legno e la mobilia coperta da teloni bianchi. C'erano quattro persone oltre a me. Tre sedute ed una in piedi. Riuscivo a scorgere a malapena i tratti dei loro volti.
Mi accomodai. Nessuno parlava, per cui mi sedetti e gettai un occhio in giro. Non c'era nulla da vedere, a parte l'oscurità, le quattro losche figure e l'atmosfera macabra.
"Siamo qui. Noi cinque soltanto. Non saremo otto. L'Horror Club sarà composto soltanto da noi. Il mondo ha bisogno di horror e noi saremo coloro che glielo fornirà", annunciò quello in piedi, girando attorno a noi, per poi fermarsi e raggiungere il tavolo con la candela.
L'afferrò, la sollevò e l'avvicinò al viso, mostrando un volto adulto con una cicatrice sulla guancia sinistra, una cicatrice bluastra. I suoi occhi neri erano profondi, i capelli in disordine.
"Qui... noi racconteremo le storie più spaventose che siano mai state raccontate...".
E così che nacque il famigerato e ricercatissimo Horror Club, il club dei cinque scrittori neri, dei cinque assassini con la penna...
Dovevamo raccontare storie, dovevamo regalare l'orrore. Noi eravamo i narratori oscuri, coloro che promulgavano le paure. Non ci volle molto prima che la situazione ci sfuggisse di mano, prima che acquistassimo un potere ultraterreno, prima che cominciassimo a realizzare realtà immonde per la gente...

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