domenica 16 aprile 2017

#13 Paure dell'uomo: coniglietto pasquale

"Il gioco è molto semplice bambini!", spiegò l'uomo vestito da coniglietto pasquale sotto quel caldissimo sole d'Aprile. "Tutti voi andrete dietro quella siepe e chiuderete gli occhi, io seppellirò quattro ovetti colorati e poi farò un fischio. Quando voi mi sentirete fischiare, salterete fuori e comincerete a cercare le uova. I quattro bambini che troveranno gli ovetti, avranno uno spleeeeeeeendido regalo!".
Tutti i bambini annuirono, fissando la grossa figura di coniglio bianco che avevano davanti, e andarono a nascondersi.
Noi genitori eravamo in casa, intenti a consumare un fantastico aperitivo/buffet. L'idea di organizzare una festicciola di Pasqua tra tutte le famiglie del quartiere era partita dal nostro rappresentante comunale, il quale aveva pubblicato su internet un annuncio per cercare un animatore con esperienze di questo genere. Aveva risposto un uomo di trent'anni, pelato, pallido e solare, i cui occhi azzurri riuscivano a trasmetterti serenità e a farti sentire a tuo agio. Aveva detto che faceva questo mestiere da anni, e che aveva cominciato nel ramo dell'animazione da spiaggia. Aveva poi fatto teatro, e alla fine era entrato in una grande agenzia di animazione che spaziava in più categorie. Ora erano due anni che lavorava in proprio, ma aveva un grande giro di clienti.
All'esterno della villa riuscivamo a sentire la musica cauta e dolce dello stereo, il fischiettare del giovane e le urla entusiaste dei bambini. Potevamo goderci i nostri drink, potevamo sgranocchiare in santa pace le nostre patatine e mini-quiche. C'era una tranquillità beata, pacata, meritata. Non potevamo aspettarci una Pasqua migliore.
Il prezzo che l'uomo ci aveva chiesto era stato veramente misero, tant'è che per semplice magnanimità d'animo avevamo acconsentito a dargli più di quanto chiedeva, considerando che il meteo prediva un sole intenso e caldo. Stare per quasi quattro ore in un costume da coniglio sotto al sole, sarebbe stata una sofferenza grossa. 
Il travestimento in sé però era alquanto scialbo e brutto. Semplicissimo. Bianco e rosa, con grandi orecchie e grandi zampone. Da un professionista ci si poteva aspettare di meglio.
Stavamo proprio brindando alla salute di tutti noi e alla bellezza di quello splendido giorno, quando la musica s'interruppe all'esterno della casa ed un silenzio tombale cadde su ogni cosa, facendoci rabbrividire. Anche l'uomo aveva finito di fischiettare. Ci guardammo inorriditi, gli occhi sgranati. Cos'era successo? Un calo di corrente? Un corto circuito? Possibile che il silenzio potesse manifestarsi così repentinamente.
Allarmati corremmo all'esterno, cercando di capire cosa fosse appena accaduto. L'uomo ci salutò, vanga alla mano e sporco di terra. Uno alla volta aveva seppellito vivi tutti i bambini...

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