giovedì 13 giugno 2019

#0 La croce nel giardino: le quattro case

A nord di Londra, lungo il manto asfaltato della più che lunga Bounds Green Road, si stagliava un reticolo di case a due piani quasi del tutto uguali. Sotto la luce bianchiccia proveniente da quel cielo torbido e ricco di nuvole sbiadite, i giardini che anticipavano gli ingressi di quelle abitazioni erano freddi e umidi. Il traffico era scarso per essere un mercoledì qualunque, ma il numero di auto e di motorini da consegna non era poi troppo esiguo per le persone che circolavano sui marciapiedi o aspettavano il verde per attraversare la strada.
Alla fine di quest'arteria periferica, subito dopo i famosi parchi di Alexandra Palace e Bowes e la stazione metropolitana del quartiere di Bounds Green, una delle proprietà più invidiate dell'intero isolato capeggiava il fronte sinistro della strada principale. Si trattava di un possedimento privato unico nel suo genere, poiché era composto da un quadrato di terra di 250 metri per lato, ai cui angoli facevano capolino 4 case identiche dalla bellezza inaudita. Non erano però le ville angolari a rappresentare il motivo di tanta gelosia, bensì l'appezzamento di terra interno che i 4 proprietari avevano deciso di unire insieme e isolarlo, circondando l'intero perimetro con una palizzata di legno spessa, rinforzata con pannelli di ferro e alta ben 3 metri e mezzo.
Nonostante a nessuno fosse concesso uno scorcio o l'ingresso in tale protetto giardino ben curato, la curiosità aveva sempre pervaso le menti del vicinato, tant'è che molto spesso alcuni droni avevano sorvolato la proprietà, spiando dall'alto i segreti racchiusi in quel forte. Niente di anomalo era stato mai avvistato da questi uccelli metallici, ma un qualcosa di strano era comunque trapelato col tempo.
Quella pianura ricca di verde, oltre ai numerosi fiori e siepi che ospitava, aveva un'altra cosa realmente particolare. Giusto al centro del quadrato di terra, le telecamere volanti avevano più volte inquadrato uno stranissimo disco di metallo con un diametro di 4 metri. Sebbene si capisse benissimo il fatto che si trattasse di un semplice pozzo, magari dalla grandezza un po' anormale, era quello che vi era sopra a destare curiosità.
Una croce d'oro massiccio era infatti saldata sul cerchio ferroso arrugginito, una croce poderosa e luccicante, che con regolarità veniva pulita e lucidata dai proprietari. Non c'era un vero e proprio rimando ad elementi religiosi, visto che la figura di Gesù non era presente e la croce non ricordava affatto quella cristiana. In più ognuna delle 4 estremità finiva con un anello, un anello in cui passava un lucchetto che ancorava e sigillava l'ingresso di quel pozzo.
Quel mercoledì mattina però, i 4 catenacci non erano chiusi e qualcuno li aveva lasciati cadere nell'erba senza alcun ritegno, convinto magari che niente sarebbe entrato e niente sarebbe uscito da quel corridoio verticale.
Liron era in cucina a prepararsi un tea, fischiettando e riscaldando l'acqua con il suo bollitore rapido. La sua villa era quella all'angolo destro in basso, la cui cucina affacciava proprio all'interno del giardino, tramite delle comode porte-finestre.
Quando il coperchio del pozzo fu spalancato e dal suo interno fuoriuscì quel ragazzo insanguinato, lui non se ne rese conto, poiché intento a inzuppare per bene il proprio sacchettino nell'acqua bollente.
Sean indossava solo dei jeans e il suo torso nudo era ricoperto da graffi profondi e macchie di sangue fresco. Tra le dita stringeva una pala sporca di fango ed aveva intenzione di usarla come una mazza da baseball se fosse stato necessario. Quando venne fuori da quel buco fatto nella terra, si voltò indietro per vedere se i suoi compagni lo stessero ancora seguendo. Ramsay saltò fuori dopo pochi istanti, ma di Eric poterono vedere a malapena la testa e le mani, prima che delle urla agghiaccianti inondassero quell'inspiegabile silenzio e lo trascinassero di nuovo nel fondo.
Liron alzò gli occhi perché le grida attirarono finalmente la sua attenzione e, quando notò la presenza di quei due nei pressi dell'ingresso del pozzo, si attivò come una molla, prelevando la propria pistola silenziata dal cassetto della cucina e precipitandosi in giardino.
Sparò tre colpi a raffica, mancando due volte il bersaglio, ma colpendo Ramsay al centro della schiena  con il terzo proiettile.
Sean si voltò spaventato di scatto, dopo aver sentito quei terrificanti sibili e dopo aver visto abbattere il suo amico d'infanzia, mostrando le sue labbra cucite a quel vecchio bastardo che pericolosamente avanzava per non sbagliare i prossimi spari.
Il ragazzo lo mandò a fanculo con la mano destra, mugugnando parolacce incomprensibili attraverso quei fili neri che gli serravano la bocca.
Liron sparò ancora, ma non centrò il bersaglio, e a Sean non restò da fare altro che saltare di nuovo nel pozzo.

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